Chef Malapena: “La mia cucina al Vega Cafè Restaurant tra tradizione, innovazione e passione”

14 Maggio 2024

Un’esperienza culinaria di alto livello attende i clienti del Vega Cafè, grazie al talento dello chef Agostino Malapena. Inizia la sua brillante carriera dopo il diploma di addetto ai servizi alberghieri di cucina presso l’ istituto Luigi Dei Medici di “Cicciano”. Contemporaneamente agli studi segue vari stage professionali in Italia e all’estero. Con un ricco bagaglio di esperienze in rinomati ristoranti campani e italiani, come il Don Alfonso 3 stelle Michelin di S. Agata sui due Golfi e il ristorante Costanzo di Aversa, lo chef Malapena ha portato al Vega Cafè la sua passione per la cucina classica italiana, arricchendola con un pizzico di innovazione e una costante attenzione alla stagionalità dei prodotti. Dopo aver esportato la cucina made in Italy all’estero, lavorando in Giappone, Inghilterra, Francia, Grecia e Germania, è pronto a stupire i clienti del Vega Cafè con un menu che unisce tradizione e innovazione, strizzando l’occhio al gourmet. Un viaggio gastronomico senza precedenti, dove il gusto incontra la maestria.

Chef, ci parli del nuovo menu

Il menu varia frequentemente per seguire il ritmo della natura, offrendo ai clienti una proposta gastronomica sempre nuova e ricca di sapori. In questo periodo primaverile, il menu esplode di colori e profumi tipici della stagione. Piselli, asparagi, bietola, carote e limoni si trasformano in piatti deliziosi.

Quali sono i piatti forti del vostro menu che consiglia ai clienti di provare?

La scelta dei piatti forti è sempre un po’ delicata, perché dipende molto dai gusti personali. Tuttavia, ci sono alcune pietanze che hanno riscosso un grande successo tra i nostri clienti, come la millefoglie di patate e provola affumicata in salsa di mozzarella. Un mio piatto storico, questo mese compie giusto 20 anni. E’ dedicato a una mia cara amica, Enza, che adesso non c’è più. Sempre come antipasto consiglio i “Cento Giorni”, tagliatellina di seppia all’insalata con crema di piselli. Celebra la freschezza del mare, con un tocco di raffinatezza. Come primo, invece, è particolarmente apprezzato il Maccheroncino “Benedetto Cavalieri”, trafilato al bronzo con gallinella di mare e pomodorini.

Nel suo menu ha inserito un piatto che celebra l’incontro tra terra e mare: Trancio di ombrina boccadoro con bietola ripassata e patate all’olio. Cosa ne pensa di questo connubio di sapori?

L’incontro tra terra e mare è un inno di sapori sempre apprezzato, che rappresenta perfettamente la ricchezza e la varietà della cucina italiana. La combinazione di prodotti del mare, come il pesce fresco, con verdure e ortaggi di stagione, come la bietola in questo caso, crea un piatto equilibrato e armonioso, dove ogni ingrediente esalta le qualità dell’altro. La mia idea, nata da quando ho iniziato la mia carriera da chef, è quella di inserire sempre un vegetale nei piatti, sia di carne che di pesce. Non solo donano freschezza e colore alle pietanze, ma aiutano a bilanciare il sapore e a rendere il piatto più leggero e digeribile.

Qual è la sua filosofia di cucina? Come definirebbe il suo stile?

La mia filosofia di cucina si basa su tre pilastri fondamentali: ricordo, tradizione e modernità. Ogni piatto che preparo è un viaggio nella mia memoria, un omaggio alle mie origini e alle persone che mi hanno trasmesso la passione per la cucina. Rispetto e valorizzo i piatti tipici della mia regione, reinterpretandoli con un pizzico di creatività e utilizzando le migliori materie prime del territorio. In ogni mio piatto c’è sempre un pizzico di gourmet.

Come lo interpreta il gourmet?

Per me il gourmet si traduce più in buono che in bello. Nonostante il mio legame con la tradizione, non ho paura di sperimentare e innovare. Mi piace utilizzare tecniche di cucina moderne e accostare sapori nuovi, sempre nel rispetto della materia prima e della stagionalità degli ingredienti. Poi, con un’attenzione ai dettagli e alla presentazione il tutto si traduce in un’avventura gastronomica unica.

Per le materie prime predilige quelle del territorio? Quali sono i suoi criteri di selezione?

Prediligo materie prime fresche, di stagione e del territorio. Scegliere prodotti locali significa anche rispettare e valorizzare il lavoro dei piccoli produttori. Il baccalà , gli asparagi e le fragole sono di Frattamaggiore, i prodotti lattiero-caseari campani, i salumi, i formaggi e le carni del Beneventano, i pesci freschi di Pozzuoli: tutti questi ingredienti hanno una storia e un’identità ben precisa, che io voglio far emergere nei miei piatti.

Perché ha scelto di chiamare il menu dedicato al Bistrot “La via di mezzo”?

Vogliamo offrire ai nostri clienti un menu che sia in grado di accontentare tutti i gusti e tutte le esigenze, proponendo un’ampia scelta di piatti che si distinguono per la loro leggerezza, velocità e sfiziosità. “La via di mezzo” è la risposta perfetta a chi si trova nell’indecisione e non sa cosa scegliere. Sia che si tratti di un pranzo veloce, di uno spuntino o di una cena leggera, offriamo sempre l’opzione ideale. Dalle insalate ricche e gustose alle pinse croccanti e farcite, dai sandwich classici alle proposte più creative. La velocità di preparazione non significa rinunciare alla qualità.

Perché un cliente dovrebbe venire al Vega Cafè Restaurant a provare la sua cucina?

Utilizzo solo ingredienti freschi e di stagione, provenienti da produttori locali, e lavoro con passione e dedizione per creare piatti che sorprendono e conquistano il palato. Oltre alla bontà del cibo, vogliamo offrire ai nostri clienti un’esperienza piacevole e rilassante. Il nostro locale è accogliente e informale, il servizio è cordiale e attento, e l’atmosfera è conviviale e invitante.

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